Altri versi
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Foglio di via
Dunque nulla di nuovo da quest’altezza
Dove ancora un poco senza guardare si parla
E nei capelli il vento cala la sera.Dunque nessun cammino per discendere
Se non questo del nord dove il sole non tocca
E sono d’acqua i rami degli alberi.Dunque fra poco senza parole la bocca.
E questa sera saremo in fondo alla valle
Dove le feste han spento tutte le lampade.Dove una folla tace e gli amici non riconoscono.
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La rosa sepolta
Dove ricercheremo noi le corone di fiori
Le musiche dei violini e le fiaccole delle sereDove saranno gli ori delle pupille
Le tenebre, le voci – quando traverso il piantoDiscenderanno i cavalieri di grigi mantelli
Sui prati senza colore, accennando: e di noiDietro quel trotto senza suono per le valli
D’esilio irrevocabili, seguiranno le immagini.Ma il più distrutto destino è libertà:
Odora eterna la rosa sepolta.Dove splendeva la nostra fedele letizia
Altri ritroverà le corone di fiori.
- Lettera
Padre, il mondo ti ha vinto giorno per giorno
Come vincerà me che ti somiglio.Padre, i tuoi gesti sono aria nell’aria
Come le mie parole vento nel vento.Padre, ti hanno umiliato tradito spogliato;
Nessuno t’ha guardato per aiutarti.Padre di magre risa, padre di cuore bruciato,
Padre, il più triste dei miei fratelli, padre,Il tuo figliuolo ancora trema del tuo tremore
Come quel giorno d’infanzia di pioggia e pauraPallido tra gli ululati del rabbino contorto
Perdevi di mano le zolle sulla cassa di tuo padre.Ma quello che tu non dici devo io dirlo per te
Al trono della luce che consuma i miei giorni.Per questo è partito tuo figlio: e ora insieme ai compagni
Cerca le strade bianche di Galilea.
- Sonetto
Sempre dunque così gemeranno le porte
Divaricate in pianto. Rotano eterni i fumi
Dei roghi e giù s’ingorga la coorte
D’uomini scimmie, di femmine implumi.Con loro, amici! Sono questi i fiumi
Da cui credemmo salvare la sorte.
Ma se le torce stridono e vacillano i lumi
Qualcuno dentro il buio canta più forte.Non la battaglia bianca d’arcangeli cristiani
Clama l’inno che tu alla notte rubi
Sempre più cieca; ma noi, gli ultimi, i vivi.A coro alto scendiamo, le mani strette alle mani
Intrepidi, le grotte vane: Anùbi
Enorme erra, testa di cane, ai trivi.
- Strofe
E il caro sorriso delle donne
Passate sui fiumi stranieri
O nei giardini leggeri gli sguardi
Degli ignoti noi li ricorderemoQuando sarà più tardi e si sarà
Chiusa la storia avuta un’unica vita.
Ma chi chiederà più, chi vorrà ancora
Di più dalla memoria? O mie compagne
Laggiù con le serate
Di lontane città rosse di duomi
Dove siete passate,
Ricordi della terra, scenderemo.
- Per una cintura perduta nel bosco
Al riso delle dèe forse dovrei
E al bosco che ci accolse offrire questa
Che ti cinse e difese ed hai perduta
Per sempre gioventù, esile porpora?Ma qui rimanga all’ombra degli autunni,
Agli inverni, agli aprili. Altri verranno,
Creduli, quando non saremo più.
Tu più libera va’, se sai, nei giorni:
Ed al bosco rimanga io, dove annotta
Tra i veleni dell’acque nere l’edera.
- La buona voglia
Voglia mi prende d’una buona ragazza
Docile, che non faccia tante storie,
Di bianche cosce e di poppe tranquille.Quando soffia la stufa e nel camino
Fa lume rosso il fuoco e fuori è sera
Sulla neve dei boschi e dei paesi
E piano piano filano i torrentiIo guarderei le braccia tonde e i gomiti
Svincolando le sottovesti e oh bella
Con qualche riso la treccia che cade!Di me contenta, io contento di lei,
Mi direbbe con una voce saggia:
«Stai un po’ buono» – e anche vorrei
Che parlasse senese o perugino.Molte cose mi dimenticherei
Se avessi con me quella buona ragazza spogliata
Con le due braccia lisce sul cuscino
Un poco addormentata e un poco sveglia.
- Saggezza
C’era una donna che sola ho amata
Come nei sogni si ama se stessi
E di bene e di male l’ho colmata
Come gli uomini fanno con se stessi.Essa era quella che avevo voluta
Per essere chiamato col mio nome:
E lo diceva, quando l’ho perduta.
Ma forse quello non era il mio nome.E vo per altre stagioni e pensieri
Altro cercando al di là del suo viso;
Ma più mi stanco per nuovi sentieri
Sempre più chiaro conosco il suo viso.Forse è vero, e i più savi l’hanno scritto:
Oltre l’amore c’è ancora l’amore.
Si sperde il fiore e poi si vede il frutto:
Noi ci perdiamo e si vede l’amore.
- La tempesta
Onde e lampi!
Vento e onde!
Vento e sassi
Sassi e radici.Ah vita magra
Sangue perduto
Senza sosta
Presto, presto.Veloce affanno
Frusta crudele
Noi corriamo
Voliamo, sì!Còpriti gli occhi
Muore chi guarda!
Arsi nei lampi
Spettri secchi.Taglia, spada,
Queste braccia!
Uccidi, uccidi,
La sua bocca!Via, qua, là,
Non siamo che
Due scintille
Qua, là, via…
- Rivolta agraria
Dove sono i castelli di lapislazzuli
Delle Ricche Ore del Duca di Berry
E i paesani tristi nei seminati.
Dove i neri impiccati della guerra dei contadini.Sopra i morti meschini
Essa guida la trattrice
Ventre allegro di capezzoli
Con le mani con i piedi con le cosce
Con la bocca ride e sgocciola
Sudore d’aglio e latte
Caglio di sangue e baci.
- Consigli al morto
I
Vai diritto sulla via
E non prendere paura
Se tu vedi un olmo in fiore.
Non è un olmo in fiore, quello:
È la Vergine Maria.Vai diritto sulla via
E non prendere paura.
Se tu vedi un prato in fiore
Non è un prato in fiore, quello:
È Gesù Nostro Signore.Va diritto sulla via
E non prendere paura
Se odi canto di galletti:
Non è canto di galletti
Sono Angeli che gridano.
II
La sera si fa sera,
Tu non avrai compagni.
Ed allora verrà
La faina da te
Per metterti paura.
Ma non prendere paura,
Prendila per sorella.
La faina conosce
E l’ordine dei fiumi
E i fondali dei guadi
E ti farà passare
Senza che tu t’anneghi
E poi ti condurrà
Fino alle fonti fredde
Perché tu ti rinfreschi
Dai polsi fino ai gomiti
Dei brividi di morte.
Anche comparirà
Davanti a te il lupo
Per metterti paura.
Ma non prendere paura
Prendilo per fratello.
Perché il lupo conosce
E l’ordine dei boschi
E il senso dei sentieri
E t’accompagnerà
Per la via più leggera
Verso un alto giardino
Dove la luce è quieta.
Il tuo posto è laggiù,
Dove vivere è bello
Dov’è il campo di dalie
La collina dei giuochi.
E laggiù c’è il tuo cuore.
- Canzone per bambina
Quando tu vai per funghi
Guarda che sia mattina.Di pomeriggio il bosco
Non ha più vie sicure.
Riposano i paesi
Nel sonno della luce
Bianca delle vallate,
Si quietano le voci
Delle cose passate,
Si quieta la memoria.
Per strade esili il bosco
Reca alle grotte vaghe
Delle felci e dell’edera
E i funghi hanno le ombrelle
Che gemono una voglia
Dolce di riposare.
Guarda di non restare
A spiare tra foglia
E foglia la formica
O il passo delle nubi
Sulle vette dei pini.
Di pomeriggio il bosco
Fa l’incanto del sonno.
Il riposo è profondo
Il ritorno è lontano.
E quando ti ridesti
Tutto è notte sul mondo
Non hai più compagnia
Non c’è lume né via
E tu sei senz’aiuto…Guarda che sia mattina
Quando tu vai per funghi.
- Imitazione del tasso
Fummo un tempo felici.
Io credevo d’amarvi
E voi d’essere amata, se mirarvi
Se sperare di voi
Era amore, se accanto
A voi fioriva ogni mia pena in canto.
Ora penso, e non tremo
All’errore che volsi
Lungo, in me stesso; e posano i rimorsi.
Posa anche il vento, brilla
Cadendo il giorno; e un ramo appena oscilla.
- Coro dell’ultimo atto
Dunque fra poco tutto sarà compiuto
Ogni cosa sarà ferma per sempre
Al suo riposo come un giorno compiuto.Conoscerà ciascuno una cosa vera.
E voi tornerete alle case con una pietra
Sul cuore come nel pugno una pietra vera.Domani sopra i tetti il sole griderà
Le grandi opere ignude delle montagne
E noi e voi torneremo al lavoro.